- Product Categories
Orecchini a perno con fiori d'arancio e smalto color mandarino
Bring a touch of Provence to your style with these charming Orange Blossom & Tangerine Enamel Earrings
- Product Design & Color
- Product Type & Special Features
I. Non avrei mai voluto diventare così sensibile. Poi i gioielli dello yoga hanno cambiato tutto.
Prima dello yoga, ero una minimalista. Niente gioielli, niente rituali. Credevo nella semplicità, nel controllo e nella produttività.
Ma la pratica mi ha fatto qualcosa di strano: mi ha fatto sentire.
Cominciai a notare le cose più sottili: la consistenza del mio respiro, il modo in cui certi colori cambiavano il mio umore, il modo in cui una stanza sentiva prima di entrare. I miei sensi si sono ampliati. Il mio sistema nervoso si è ricablato per privilegiare la percezione rispetto alla performance.
E con questo è arrivato l’impulso a vestirmi in modo diverso.
Non per esprimere, ma per sintonizzarmi.
Non per gli altri, ma per il mio campo.

È stato allora che ho smesso di indossare gioielli per “stile” e ho iniziato a indossarli come parte della mia autoregolazione energetica.
II. Le pietre preziose non sono una decorazione. Sono materia portatrice di frequenza.
Lo yoga mi ha insegnato che sono più di un corpo: sono una vibrazione frequenza vibrazionale dei gioielli.
Ogni essere vivente, ogni pensiero, ogni respiro emette una frequenza. Le pietre preziose hanno strutture reticolari e composizioni minerali specifiche che permettono loro di trattenere ed emettere una sottile risonanza elettromagnetica.
Quando vengono indossati sui punti di pulsazione o sulle zone chakra, non rimangono semplicemente lì:
interagiscono con la pelle, il sistema nervoso e il campo aurico.
Non si tratta di misticismo. È contrainment biomagnetico.
Ad esempio:
Queste pietre diventano protesi emotive, supporti silenziosi per ciò che mi manca in quel momento.
III. La psicologia del colore non è una scelta estetica. È una calibrazione neurologica.
La maggior parte delle persone sceglie il colore dei gioielli in base a “ciò che si abbina”. Io scelgo in base a quello che regola.
Nello yoga si parla dei cinque kosha, gli strati dell’essere. Il colore si riferisce al manomaya kosha, la guaina mentale-emotiva.
I gioielli in smalto, in particolare, permettono al colore di sospendersi nella luce. A differenza del pigmento che rimane sulla superficie conoscenza del colore basata sul chakra, lo smalto lega il colore al metallo ad alto calore. Il risultato? Uno specchio di luce vivente. Ogni tonalità influisce sulla mia fisiologia:
Colore dello smalto | Chakra | Cambiamento d’umore | Il mio caso d’uso |
---|---|---|---|
Verde Celadon | Cuore | Induce alla calma, apre all’empatia | Dopo un conflitto o lunghe settimane |
Indaco profondo | Terzo occhio | Chiarisce il pensiero, calma | Nei giorni di pianificazione strategica |
Arancione tenue | Sacrale | Invita al calore e alla creatività | Quando mi sento emotivamente chiuso |
Bianco opaco | Corona | Cancella l’elettricità statica, aumenta il silenzio | Durante i lunghi ritiri meditativi |
Il corpo risponde in pochi secondi al colore.
Non è spirituale. È progettazione neurologica.
IV. La mia selezione mattutina è un rito somatico, non una decisione accessoria
La maggior parte delle persone si veste dall’esterno verso l’interno. Io ho imparato a vestirmi dall’interno all’esterno.
Ogni mattina, metto la mano sul mio plesso solare e chiedo:
“Dov’è la mia energia oggi? E cosa potrebbe sostenerla?”.
Se mi sento sparpagliata: Prendo un ciondolo di agata rossa, vicino alla clavicola.
Se mi sento annebbiato: Posiziono un calcedonio blu sulla gola, un’ancora per la chiarezza.
Se sto affrontando un lutto: Avvolgo il polso con agata muschiata e lascio che respiri con me.
È così che recupero il controllo, non dal perfezionismo, ma dalla percezione.
I miei gioielli non completano il mio look. Completano la mia consapevolezza.
V. Pulisco i miei gioielli come pulisco il mio tappetino: una pratica di rispetto quotidiano
Nello yoga, spazziamo i nostri tappetini, li pieghiamo, li posiamo con cura ritiro di pulizia energetica.
Perché non fare lo stesso con gli oggetti che portano le nostre emozioni?
Non tratto i miei gioielli in pietra o smalto come se fossero statici. Essi assorbono, soprattutto durante il lavoro di respirazione, i rilasci emotivi profondi o dopo aver guidato una classe.
La mia pratica settimanale comprende:
- Sfumatura con legno di sandalo tibetano
- Lasciare riposare i pezzi su lastre di selenite per una notte.
- Sussurrare l’intenzione in ogni capo prima di indossarlo: una parola, un respiro…
Così come non mediterei con una mente agitata, non indosserò una pietra annebbiata.
Non si tratta di superstizione. È igiene alimentare.
VI. Riflessione finale: Sul tappeto, i miei gioielli non brillano. Si fonda.
Quando insegno ora, gli studenti a volte mi chiedono cosa indosso.
Non mi chiedono consigli di moda. Mi chiedono:
“Cosa ti ha spinto a scegliere quella pietra oggi?”.
E io dico loro:
“Perché è la parte di me che devo tenere”.
I miei gioielli non sono un costume. È una calibrazione.
È il modo in cui incarno ciò che lo yoga insegna veramente:
Conoscere ciò che si è.
Sentire ciò di cui si ha bisogno.
Scegliere ciò che aiuta a tornare al centro.